Innovazione e tecnologia si possono applicare in tutti i campi. Questa certezza è un elemento fondante che ci permette di continuare a migliorare e muoverci in avanti.
Partendo da questo assunto, qui a 311 Verona siamo sempre alla ricerca di nuove idee, soprattutto quando arrivano da giovani talenti. È il caso di Valentina Garonzi, fondatrice e CEO della start up Diamante. L’azienda opera nell’ambito delle Biotecnologie.
Prima di tutto è importante capire: cosa sono le Biotecnologie?
Anche se Karl Ereky, un agronomo ungherese, usa per la prima volta il termine biotecnologia nel 1919, è una pratica molto più antica, che risale da prima dei romani. La biotecnologia consiste nell’uso di sistemi biologici, come batteri e componenti cellulari delle piante, per ottenere prodotti e processi utili.
I suoi impieghi e le sue potenzialità con le nuove tecnologie sono innumerevoli. Utilizzare organismi cellulari naturali per creare prodotti innovativi negli ambiti più diversi: agricolo, cosmetico, farmaceutico, ambientale e molti altri.
Il campo farmaceutico e diagnostico sta riscuotendo grande successo, dove queste materie prime naturali vengono usate sia per diventare farmaci sia per creare test diagnostici.
In quest’ultimo punto si è specializzata Diamante.
Una start-up tutta al femminile lavora e collabora a 311 Verona
Diamante, ci ha spiegato la CEO, è un’azienda che ha ideato, sviluppato e prodotto un kit per la diagnosi della sindrome di Sjögren, una malattia autoimmune, poco conosciuta anche a causa delle difficoltà diagnostiche. Questo kit è stato realizzato partendo dallo studio di virus vegetali e nanomateriali, permettendo di accelerare la diagnosi per i circa 21 mila pazienti in Italia e 2,5 milioni in tutto il mondo.
Diamante è stata fondata da tre imprenditrici laureate all’Università di Verona, Linda Avesani e Roberta Zampieri in Biotecnologie e Valentina Garonzi in Business Administration and Corporate Law. Si sono aggiunti poi altri collaboratori, e adesso la squadra è costituita di otto membri.
Seppur il prodotto sia efficace ed efficiente, Valentina non nasconde che lungo il percorso ci sono stati degli ostacoli e dei cambiamenti di strategia, ma la coesione del team ha permesso a Diamante di continuare la propria attività prevedendo l’ingresso sul mercato nella seconda metà del prossimo anno. ma adesso il prodotto sta cominciando a essere sempre più conosciuto e adottato dagli enti sanitari.
La start up di Valentina e le sue colleghe è un ottimo esempio di come essere giovani, entusiaste e competenti sia un mix vincente affinchè la propria idea e i propri obiettivi si realizzino.